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In memoria di Mattia Bross - 13/10/2020

13/10/2021

Ad un anno dalla scomparsa del compianto Mattia Bross vogliamo condividere con voi quella che è la sua ultima intervista.
Assieme al papà Daniele “Max Preparazioni” avremmo voluto girare un video in cui Mattia ci raccontava cos’era per lui la “weld art”.

Oggi vi lasciamo questa intervista nella versione integrale, con le sue parole senza ritocchi e naturali come era lui, accompagnati dai personali commenti dei suoi amici più intimi amici del “mondo saldatura”.

Nella speranza che serva a ricordare Mattia e la sua passione per la saldatura come forma d’arte.
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Helvi: Raccontaci un po’ di te, chi sei cosa fai.
 
Mattia Bross: Mi chiamo Mattia, ma molti mi conoscono come Mattia Bross, sono papà di due bambini stupendi e ho la passione per la palestra, l'arte e la musica.
Di mestiere faccio il saldatore, ho lavorato per anni nel settore aerospaziale sotto specifiche rigidissime, ad oggi faccio l'artista, principalmente faccio weld art, web marketing nel settore della saldatura tig, e di tanto in tanto do una mano al mio vecchio, primo punto di riferimento per me, fin da ragazzino, in questo mondo.
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Come sei diventato Weld Artist ?

Mattia Bross: Sono weld artist da molto tempo in realtà, mi ricordo che uno dei primi regali che feci alla mia compagna, fu un cuore con la scritta "ti amo" nel lontano 2003, qualche anno più avanti feci lo stemma della suzuki in titanio per la mia auto e poi mi sono dedicato a fare delle sculture in metallo, con cui ho partecipato a qualche mostra. Da poco più di due anni mi sono cimentato seriamente nella realizzazione di disegni fatti con la saldatura, prendendo un po’ spunto dal web, e grazie alla competizione creatasi coi miei concorrenti ho deciso di impegnarmi sempre di più fino a raggiungere il livello odierno.

Francesco Matozzo “Ingegnere”: Mattia probabilmente è nato Weld Artist, era una di quelle persone che doveva mettere del suo in ogni cosa che faceva o in cui collabora, e quel qualcosa di suo era assimilabile al cosiddetto "tocco dell'artista"... per lui ogni cosa poteva (e quindi doveva) esprimere un significato particolare ed è ciò lo rendeva un’artista.
 
Andrea Bongi “Squalo”: Di artisti come Mattia ne nascono veramente pochi. Genio artistico e una mano fuori dal comune, Mattia non ha mai voluto essere “un numero” lavorativamente parlando, nonostante rientrasse in una categoria di saldatori di alto livello. Penso che questo sia stato lo stimolo più grande ad andare fino in fondo per fare della sua arte il suo lavoro. Su questo punto mi trovo pienamente d’accordo con le sue parole.
 
Fabio Furlan “Furlan Welding”: Posso dire che io sono diventato un weld artist spinto dall'insistenza di Mattia che ha insistito finché è riuscito a convincermi. E pensare che anni fa litigammo sul mio gruppo facebook proprio a causa della weld art!
 
Johannes Ciobanica “Tig Happens”: Mi ricordo come fosse ieri la prima volta che sono andato a trovarlo. Era gasato e mi faceva vedere tutte le sue creazioni, fiero di ogni singolo pezzo, dal primo all'ultimo. Benvenuto nella Hollywood della Weldart mi disse ridendo! Ed era un posto speciale davvero. Vedeva l'arte ovunque, in qualsiasi cosa ed era sempre 2 passi avanti. Sempre innovativo, disegni più difficili, tecniche nuove, video più divertenti, aveva sempre un asso pronto e ci sorprendeva ogni giorno!
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Che riconoscimenti hai avuto?
 
Mattia Bross: Be', riconoscimenti ne ho quotidianamente da un sacco di persone, che mi scrivono messaggi di complimenti e che desiderano poter arrivare un giorno al livello in cui mi trovo io ora.
Il più grande riconoscimento avuto quest'anno è stata la partecipazione alla gallery evento dell’NTERNATIONAL INSTITUTE OF WELDING, unico italiano su 30 artisti, unico al mondo a presentare arte figurativa su lastre di acciaio inossidabile.
 
Francesco Matozzo “Ingegnere”: Abbiamo lavorato nella stessa azienda fianco a fianco per circa un anno, consolidando un'amicizia che era nata quasi per scherzo sui social, ed ogni giorno mi parlava dei suoi progetti, delle sue idee e delle sue fantasie. Finito il periodo lavorativo assieme siamo ovviamente rimasti in contatto, sentendoci quasi tutti i giorni. Mi raccontava delle soddisfazioni personali che stava raggiungendo da quando aveva intrapreso la strada dell'arte e man mano che successi e riconoscimenti arrivavano i progetti e le idee aumentavano sempre di piu’.

Andrea Bongi “Squalo”: Mattia è sempre stato idolatrato da molti, era sempre molto disponibile con chiunque gli chiedesse consigli e non aveva paura di mostrare a tutti le sue tecniche. Tante volte sia io che suo papà gli abbiamo fatto notare che nei video mostrava troppo, ma lui se ne faceva una risata, e aveva ragione. Quelli che han provato a copiarlo hanno fatto solo che far risaltare ancora di più la bellezza delle sue opere.

Fabio Furlan “Furlan Welding”: Mi rende orgoglioso dire che l'IIW quest'anno ha inserito anche me assieme a Matti nel loro evento e questo è solo grazie lui e a tutto l'impegno che ha messo nel diffondere la weld art nel mondo. È stato un pioniere ed il migliore di tutti. Lui era EL DIABLO.
 
Johannes Ciobanica “Tig Happens”: Mattia è conosciuto in tutto il mondo. Era sempre disponibile con tutti e aiutava chiunque si avvicinasse alla weldart. Non aveva paura di svelare i suoi segreti e tanti cercavano di copiarlo senza mai riuscirci. I suoi riconoscimenti arrivavano quotidianamente dai suoi numerosi fan ma fu particolarmente felice quando l'IIW lo contattò per inserirlo nella loro gallery. Quella sera mi chiamo pieno di entusiasmo e mi chiese aiuto con l'inglese per le descrizioni perché doveva essere tutto perfetto e non voleva sbagliare una virgola.
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Quale è il tuo sogno come weld artist?
 
Mattia Bross: Il mio sogno come weld artist è sapere che posso morire sereno sapendo di essere ricordato per ciò che ho dato a questo mondo.

Francesco Matozzo “Ingegnere”: Ciò che Mattia ci ha lasciato è la testimonianza che i sogni si possono avverare. Sognava di diventare un artista e lo è diventato, sognava di diventare famoso e così è stato, sognava di essere ricordato anche dopo la sua morte ed è diventato una leggenda!

Andrea Bongi “Squalo”: Ricordo che tra noi si fantasticava molto e che ci si faceva sempre delle grandi risate. Mattia voleva far diventare il nostro weld circus un brand, volevamo fare accessori per saldatori, vestiti, cappellini, mi ricordo che mi diceva sempre "appena faccio i soldi ti faccio smettere di lavorare, vieni in giro per il mondo insieme a me".
 
Fabio Furlan “Furlan Welding”: Sarebbe stato meglio che non avesse risposto a questa domanda ma posso solo dire che “Mattia ci sei riuscito”.

Johannes Ciobanica “Tig Happens”: Scherzava sempre dicendo che i suoi quadri sono edizioni limitate, che un giorno diventerà come Picasso e i suoi quadri acquisteranno un valore inestimabile permettendo ai suoi figli di vivere senza pensieri per tutta la vita.
Ha sempre voluto essere libero, potersi dedicare completamente solo all'arte e alla sua famiglia e alla fine ci è riuscito.
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Quale e’ il tuo ultimo lavoro weldart eseguito o che stai realizzando?
 
Mattia Bross: Il mio ultimo lavoro è anche il più importante, ho realizzato un quadro enorme, da 2 metri x 2 di una carpa koi, è stato un lavoro su commissione dove ho dovuto metterci tutto il mio impegno. Non avendo mai fatto nulla di così grande è stata sperimentazione totale. Alla fine devo dirmi molto soddisfatto e il cliente è rimasto molto entusiasta del mio operato.
 
Andrea Bongi “Squalo”: Me la ricordo molto bene quella carpa, ho ancora le foto durante la realizzazione. Ricordo che vista la grandezza, la lamiera si era imbarcata con il calore e che aveva risolto tagliando la forma della carpa e saldandola su una nuova lamiera. In realtà quello non è stato il suo ultimo quadro, esiste un quadro non completo che stava facendo e che sarebbe venuto sicuramente un capolavoro.
 
Fabio Furlan “Furlan Welding”: Ho avuto l’onore di vedere per primo e di persona la stampa della carpa e già dalla stampa si vedeva che sarebbe stata un’opera d’arte.
 
Johannes Ciobanica “Tig Happens”: Quella carpa è la più grande opera di weldart al mondo e nessuno ha mai fatto qualcosa di simile. Inizialmente era un po titubante ma alla fine accettò di farla. Fu un lavoro veramente lungo e dettagliato dovendo anche sdraiarsi sopra la lamiera per raggiungere alcuni punti al centro. Qualche giorno dopo ero lì con lui e suo padre e mi fece vedere la piastra di supporto che aveva utilizzato per quella carpa. Il disegno era fissato molto bene ma aveva tirato così tanto che giusto qualche ora dall'ultimo cordone un punto si stacco rompendo a catena anche tutti gli altri, facendo saltare quella grande lamiera per aria con un rumore assordante. Eravamo tutti e 3 pietrificati pensando a cosa sarebbe successo se si fosse staccata mentre lui era ancora sdraiato sopra per saldare quei ultimi dettagli...
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Come hai conosciuto Helvi?
 
Mattia Bross: Ho conosciuto Helvi tramite i ragazzi del gruppo che gestisco "weld circus", e poco dopo è stata direttamente Helvi a mettersi in contatto con me, proponendomi di collaborare. È stato l’inizio di un cambiamento importante, è come se questo mi avesse dato conferma che stavo andando nella direzione giusta e che dovevo credere davvero in me stesso.
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Che prodotti hai provato di Helvi ?
 
Mattia Bross: Helvi mi ha dato la possibilità di mettere mano su alcuni prodotti molto buoni e competitivi, prima con la Helvi Compact 306 HF, ora con la Compact 280 AC/DC che sto usando quotidianamente. Ho anche l’aspiratore mobile, eccezionale, e la maschera a cristalli liquidi che non è davvero per niente male!

Francesco Matozzo “Ingegnere”: Quando Helvi consegnò la prima macchina a Mattia, una Compact 306 HF, c'ero anche io. Lui, felice come una pasqua, iniziò a testarla immediatamente per capirne le potenzialità ma soprattutto se c'era il giusto feeling e mi disse fin da subito che si trovava bene e che l'avrebbe fatta "cantare" come meritava! Ora sto valutando di acquistare quella stessa macchina che lui ha utilizzato e tenerla per me, come ricordo di Mattia.
 
Fabio Furlan “Furlan Welding”: Mi piace ricordare che la nuova Compact 280 AC/DC mandata dalla Helvi gliela montai io. Nel frattempo lui faceva i suoi soliti teatrini e suo padre gli diceva di vergognarsi, in modo scherzoso, ad aver messo a lavorare uno dei suoi amici al posto suo. A fine serata, io lui e Johannes ci siamo divertiti a testarla su degli scarti di inox e alluminio supervisionati dal grande papà Daniele.
 
Johannes Ciobanica “Tig Happens”: Quando è arrivata la Compact 280 AC/DC Fabio era gia lì e poco dopo sono arrivato anch'io. Eravamo molto curiosi di provarla su inox ma ancora di più su alluminio. Mattia fu particolarmente colpito da alcuni cordoncini che aveva fatto ancora prima di provare bene tutte le varie regolazioni ed era già soddisfatto della macchina.
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Come Helvi ha migliorato il tuo modo di lavorare?
 
Mattia Bross: Helvi mi ha dato la serenità di sapere di poter lavorare bene con un prodotto che risponde ai comandi, non devo fare altro che accendere la macchina, regolarla in base a ciò che devo fare e abbassare la maschera, il resto vien da sé come potete vedere.

Fabio Furlan “Furlan Welding”: Posso solo rispondere citando un suo video: solo Matti poteva cavalcare una Helvi anche senza sella.
 
Andrea Bongi “Squalo”: È passato un anno da quel giorno, ma lo ricordo come se fosse ieri. Per me il mondo da quel giorno ha un’altra faccia, eravamo molto molto legati, sentivo più lui che la mia compagna. Nulla tornerà come prima e sono felice di aver passato del tempo con lui e la sua famiglia. Per il mio compleanno mi è venuto a trovare e mi ha regalato un suo quadro, che conservo come la cosa più preziosa della mia vita. Mi manca tanto.
 
Johannes Ciobanica “Tig Happens”: Con Helvi Mattia ha raggiunto la libertà che cercava da anni e tutti noi abbiamo apprezzato i lavori che faceva con quelle macchine. Da un anno ormai il vuoto che ha lasciato Mattia è semplicemente incolmabile. Ci sentivamo tutti i giorni, eravamo molto legati, avevamo un sacco di cose in comune e condividevamo tante cose che ad oggi, ovunque mi giro, ovunque guardo mi ricordano di lui. È sempre presente e questo non cambierà mai. Sono felice di averlo conosciuto, del tempo passato insieme e dei ricordi che mi ha lasciato. Mi manca molto.

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